I bagni di ramatura acida sono costituiti essenzialmente da solfato di rame e acido solforico. Questi bagni di ramatura, unitamente ai bagni alcalini al cianuro, sono i più diffusi.
I bagni di ramatura acida hanno purtroppo un potere penetrante molto scadente, per cui ricoprono non uniformemente la superficie del metallo-base, conferendogli un diverso grado di protezione. E’ naturale quindi che per raggiungere il minimo spessore consentito nelle zone di minima densità di corrente è necessario- a meno di ricorrere a elaborati schermi- che nelle zone di alta densità di corrente lo spessore raggiunga valori molto alti del minimo consentito.
Ciò costituisce naturalmente uno svantaggio economico non indifferente, in quanto costringe a tempi di deposizione molto più lunghi e ad eventuali trattamenti di livellazione meccanica. Nonostante questo inconveniente i bagni acidi al solfato sono molto impiegati soprattutto per ramatura a spessore. Infatti, mediante i bagni acidi, è più facilmente possibile l’uso di densità di corrente più elevate e quindi si possono realizzare particolari lavorazioni di elettroformatura.
Con speciali apparecchiature è pure possibile la ramatura rapida dei cilindri per rotocalco, ramatura che più proficuamente, però, viene eseguita con i bagni al fluoroborato.
Il loro principale svantaggio risiede nel fatto che il ferro non può essere direttamente ramato da soluzioni acide, poiché il rame vi si deposita, a causa della polarizzazione catodica, in forma talmente spugnosa che il rivestimento risulta inutilizzabile. Per tutti i metalli che precedono il rame nella serie elettrochimica la ramatura diretta da bagni acidi è assai difficoltosa e in taluni casi inattuabile.